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Dipinto di Raffaello
Vergine, martire, Dottore della Chiesa * 292 ca. † 310

Memoria: 25 novembre

Patrona di Isola d'Asti e di Monale

All'inizio del IV secolo avvenne un improvviso mutamento da parte della potenza romana nei confronti del cristianesimo. Diocleziano, ormai vecchio e di volontà inferma, diede il via alla più crudele delle persecuzioni.
In Egitto, defìnito « la Cina del mondo antico», la persecuzione raggiunse la più efferata crudeltà: uomini, donne e fanciulli venivano condannati a supplizi che la fertile e macabra fantasia dei carnefici inventava per rendere più atroci le sofferenze dei condannati, al punto che molti pagani, impietositi, cercavano di aiutare i cristiani a sottrarsi a quella terribile fine.
Noi ora leggiamo con una certa curiosità e incredulità le Passiones cioè i resoconti delle ultime ore dei martiri, i processi e le condanne, le loro risposte ai giudici. Sono frutto quasi sempre racconti leggendari, tramandati a scopo di edificazione.
Tale è anche quello della nobile Caterina di Alessandria nata intorno all'anno 292, il cui martirio colpì maggiormente la fantasia popolare in quanto pareva trattarsi di una fanciulla di alto rango, intelligente, bella di volto quanto di anima.Nel 305, in seguito alle dimissioni degli Augusti Diocleziano e Massimiano, il Cesare Galerio fu nominato Augusto, e a sua volta nominò Cesare il nipote Massimino Daia, il quale ordinò in Alessandria d'Egitto grandi feste in proprio onore. Celebrandosi sacrifici agli dèi pagani , Caterina si presentò di fronte all'imperatore, e per rincuorare i cristiani perseguitati lo invitò a desistere dall'idolatria. L'imperatore convocò numerosi sapienti per convincere Caterina a rinunciare alla fede, ma furono al contrario loro ad essere convertiti da lei. Imprigionata continuò la sua opera di conversione, al punto che la sua storia colpì il capo delle guardie imperiali che si recò in carcere a trovarla e fu a sua volta convertito. Dopo aver rifiutato una proposta di matrimonio dell'Imperatore (per altro già sposato), viene condannata prima a morire di fame, poi al supplizio della ruota con uncini acuminati , ma per intervento divino, quando la santa toccò la ruota questa si distrusse e le schegge uccisero i carnefici . Dopo aver convertito la moglie stessa dell'imperatore, Massimino decise la sua morte per decapitazione, che avvenne il 25 novembre del 310 ad Alessandria, gli angeli portarono il suo corpo sul Sinai, su un monte chiamato da allora Gebel Katherin ( la Montagna di Caterina), accanto a Gebel Musa ( la Montagna di Mosè); dal suo corpo, e poi dal suo sepolcro, sgorgavano latte e olio miracoloso. Infine le sue spoglie furono trasportate in un monastero a lei dedicato ai piedi del monte.Caterina fu dichiarata Dottore della Chiesa, per la disputa vittoriosa con i sapienti pagani; ed è ricordata come una dei quattordici Santi Ausiliatori, che nel Medioevo venivano invocati contro le più gravi sciagure (gli altri sono Acazio, Egidio, Barbara, Biagio , Ciriaco, Cristoforo, Dionigi , Erasmo, Eustachio, Giorgio , Margherita, Pantaleone e Vito).
È rappresentata come una giovinetta in abito principesco o con corona regale; Gesù le infila al dito l'anello da sposa. Suoi attributi sono il libro, la ruota dentata, la spada della decapitazione.
È patrona delle giovinette e delle ragazze da marito, soprattutto delle sartine, da lei dette "Caterinette".
Per la sapienza è patrona di tutte le arti liberali, venerata soprattutto da studenti, insegnanti, librai, avvocati e filosofi.
Per il supplizio della ruota è patrona delle professioni che hanno a che fare con ruote, o con lame e ferri acuminati: carradori, mugnai, tornitori, arrotini, barbieri ecc.
Per il latte che sgorgò dal suo collo reciso è protettrice di balie e nutrici.
Il suo culto, molto popolare nel medioevo, è stato soppresso nel 1969, ma è ancora molto radicato nelle categorie delle quali è patrona.